
(…) Fronti. Fronti alleati. Fronti opposti. Fronti nemici. FRONTI. Da che parte stare, con chi schierarti è la questione. Cosa vuoi, chi sei non importa. Basta che il sangue sia quello degli altri. Sul fronte ferro sangue sudore fuoco – niente si risparmia. Tu stai a guardare. Non ti sporcare le mani. Aspetta che qualcun altro ti muova inutile pedina dalla scia bavosa. Non ti esporre: è pericoloso. Non manifestarti: mimetizzati. Cavia di esperimenti pilotati ingranaggio di produzioni avviate soldato di crociate vittoriose. Circondato di false sicurezze – comunque parte del numero. Evita lo scontro guadagna il tuo posto, la tua tana il tuo alibi e difendilo in cambio delle carni di chi non sta al tuo gioco di chi gioca davvero – se stesso e ferma Š la sua parola saldi occhi e nervi e non teme lo scandalo del sangue annacquato dal suo pianto. Per una volta sola accetta la sfida – anche tu non ti risparmiare osa un gesto che sia tuo un colpo solo una sola volta protagonista responsabile distruggi la tua sicurezza. Lacera le tue difese. Agisci. Decidi la tua vita o la tua pena. Forte la mazza dalle punte lancinanti. Vivi per quel momento solo. (…) ATTENZIONE : ABBIAMO UNA COMUNICAZIONE IMPORTANTE. In principio fu il buio e l’azione strisciò ovattata dall’incoscienza della gioia donata dal fuoco divampante da bidoni mozzati, e l’azione carponi cominciò ad urtare dolorosamente coloro che assistevano a questa oscura epifania; e fu tramite il contatto violento, umorale che l’azione crebbe e si alzò faticosamente in piedi per danzare i suoi primi passi di un valzer malato, e come ballerini in agonia si volteggiava con passi elastici tra i vostri sguardi stupiti. Vi abbiamo urtati, scossi, colpiti, sinché come televisori falliti, consumati ed anneriti, sui vostri occhi scomparve la neve ed apparve il nostro sguardo. Ma ciò non ci è bastato, e con un colpo più forte degli altri abbiamo spezzato la vostra sintonia, e siete stati voi a brancolare nel buio con gli schermi oscurati. Le nostre gambe, le nostre forze erano giovani e verdi come nervosi giunchi di fiume. L’azione si è fatta violenta, brutale, spiazzante; colpiti ad uno ad uno dritti in mezzo agli occhi ed umiliati con la nostra lingua umida e colante di saliva nelle vostre bocche, con le labbra coperte di rossetto vi abbiamo marchiato col fuoco delle troie sonore. Nulla di ciò che avete atteso vi è stato dato, abbiamo tradito tutte le aspettative, anche quelle più paranoiche e ribelli di chi ha diviso la nostra strada. La violenza si è fatta acuminata e la velocità da urlo: tutti contro di noi e la battaglia può iniziare feroce, i tamburi ancora rimbombano dei loro rullii tra queste muscose arcate, e la polvere ancora non si è abbassata che il vostro sguardo è già alla ricerca di un’altra piccola dose di adrenalina a buon mercato. Ancora ricordo i vostri volti eccitati e gli occhi finalmente illuminati rincorrere le scarse tracce che ci siamo lasciati dietro. Avete pagato, abbiamo suonato; avete offerto, abbiamo agito: il nostro contratto è concluso, firmato col fuoco e col sudore. L’azione ha lasciato il segno, ed i vostri volti sono ancora scavati dalla ricerca affannosa di tuffarsi nella mischia per poter carpire qualche ritmo, qualche battito. Ma le nostre strade sono state coperte dalle erbe infestanti, abbiamo lasciato i rampicanti dell’oblio avvinghiarsi alle nostre gambe ed immobilizzare le nostre braccia, e trovare nelle nostre bocche ricettacolo per la fioritura. Non assaggerete frutti e non spargeremo semi, le nostre vite sono divenute sterili. Dall’alto di un palco la vista delle vostre voraci orecchie da riempire, da sfamare, immonda prole partorita dal dolore, asciuga i nostri turgidi seni, gonfi di sangue e di sudore. Avvizzisce le nostre membra ed intacca le nostre ossa. Troppi feti succhiano dal nostro cordone ombelicale, il sangue non scorre più nelle nostre vene ormai infiammate. Ed ancora, al segnale convenuto, un manifesto sul muro, una parola in un orecchio, ancora lerci cuccioli di una rognosa nidiata accorrete con i vostri stomaci vuoti, le vostre bocche arse dalla sete, le vostre schiene irte di ossa che sporgono con la prepotenza della fame a divorare la carcassa della madre che vi ha plasmati. Le nostre gambe sono deboli e non sopporteranno a lungo i vostri assalti, le vostre attese, i vostri soldi pronti a comperare anche l’anima. Questa volta il nostro istinto di sopravvivenza si è fatto più urgente e dall’alto di questo palco ristabiliamo la distanza tra noi e voi, salviamo la nostra pelle e vi guardiamo dritti in faccia in mezzo agli occhi, fissi, ed in un rito di sublimazione collettiva incitiamo, istighiamo le vostre tossiche carni a trasformarsi in azione pura, senza alcuna catalisi spettacolare di tramite. L’azione ritorna alla fine per tradire tutte le attese. Sarà la vostra l’unica azione; troppe volte avete cenato al nostro tavolo, forti del nostro invito, ma guardatevi intorno: il tempo dei banchetti è finito. E’ ora che le vostre membra in questa oscurità primigena scoprano la gioia di strisciare carezzate dalle calde fiamme delle fiaccole, che i vostri occhi si facciano acuti per fendere l’oscurità che si appressa da ogni dove. Nelle piazze, nelle case, nelle scuole e nelle officine la luce sta’ lentamente scomparendo: è tempo che facciate vostra l’azione, che la vostra pelle divenga corazza e le vostre capigliature solidi elmi. L’azione scivola lentamente in voi a brevi, concise gocce, e riempie le vostre mani tese verso di noi. Siate per una volta artefici della distruzione totale e non semplici vittime di un massacro programmato al suono della musica. I vostri corpi ci attirino con le danze malate, con le spranghe calate sul ferro rovente. NON RENDETE LA NOSTRA ATTESA INFINITA. (…) SPIRALIA è stato ideato, registrato e miscelato nel Laboratorio R’Umore Nero di Torino da CNC SXS, da Settembre 1992 a Luglio 1994. CCC CNC NCN in Spiralia: Hella P.A. Terre, Olivier Ducasse, I.L.M. Vanija, Mauro Puta, Tsche©streik, Paolin S.S. (…)
Ⓝ NOPYRIGHT – L’autoproduzione libera la mente e prepara all’azione.
GRAZIE e bentornati…
Senza parole. È stato già detto tutto.
Il silenzio, per riflettere ed accrescere la consapevolezza.
Grazie
Grande
👍